L'ex presidente Ezio Ruvolo
Il presidente del Ribera Ezio Ruvolo

Quella di Cosenza è stata decisamente una sconfitta immeritata arrivata al 91′ su calcio di rigore inesistente (non c’è stato contrasto tra i giocatori) decretato dall’arbitro Urselli di Taranto. L’affermazione non proviene, come è naturale, dalla squadra e dai dirigenti dell’asdp Ribera che giustamente protestano, ma è frutto di quanti hanno visto la partita e di tutta la stampa siciliana e calabrese che ha fatto i commenti sportivi alla gara tra la capolista Cosenza e la matricola Ribera. Nelle cronache sportive si legge: «sconfitta ingiusta per il Ribera», «decide l’arbitro», «per il Cosenza un rigore molto discutibile». Della squadra del Ribera si dice addirittura che ha sfiorato l’impresa con un bolide di Casisa che costringe l’esordiente Frlez a salvare con un gran volo la sua rete. Dal goal mancato per il Ribera, ecco il goal subito per una incursione in area di Pesce che non è nemmeno toccato dal difensore Calvaruso (il direttore di gara al 91′ indica il calcio di rigore) e per il penalty messo a segno da Mosciaro. Il presidente del club biancoceleste Ezio Ruvolo, conferma le lamentele a caldo del dopo partita espresse dal direttore sportivo Giovanni Martello che ha parlato di un «tradimento dell’arbitro» per un rigore che proprio non c’era, di un errore tecnico del direttore di gara, della presenza in tribuna degli osservatori arbitrali che hanno visto bene l’episodio e che il Cosenza, squadra candidata alla vittoria finale, non ha bisogno di questi aiuti.
«Sono amareggiato per la sconfitta di Cosenza – dice il patron Ruvolo – ma sono contento per la squadra, per i calciatori, per il gioco espresso e soprattutto per il carattere degli atleti che hanno reagito allo svantaggio e che lasciano sperare bene per il prosieguo del torneo».