Raimondo Filippazzo
Raimondo Filippazzo

Un calcio di rigore concesso allo scadere del match condanna la capolista Pro Favara alla prima sconfitta stagionale nella trasferta di Terrasini.
Uno scivolone inaspettato per la formazione favarese, soprattutto per quanto la squadra di Raimondo Filippazzo era riuscita a fare nell’arco della partita, con la Pro Favara a dettare i ritmi della partita e a tentare almeno in tre occasioni la via della rete.
«Eccessivamente puniti da un episodio sfavorevole – afferma il tecnico della Pro Favara -. Proprio nel finale, quando stavamo cercando il tutto per tutto per portare via l’intera posta in palio, su un loro lungo rinvio, si è innescata l’azione che ha provocato l’episodio del rigore. Peccato, perché non avevamo assolutamente demeritato. Anzi, nonostante un terreno di gioco infame – prosegue Filipazzo – era stata la mia squadra a fare la partita».
Filippazzo, accenna poi ad un tasto negativo che spesso si registra in questi campionati: giocare una partita con i ragazzini e un’altra che con tutti i titolari.
«Così facendo si finisce per falsare il torneo – sostiene il tecnico della Pro Favara -. Non è certamente corretto giocare una domenica con una formazione dimessa e un’altra totalmente al completo, come ha fatto il Terrasini contro di noi, che si è presentato addirittura con il nuovo acquisto Di Vincenzo, giocatore di categoria superiore».
Ma quanto ha pesato nella sconfitta, l’assenza di Mariano Cordaro, squalificato.
Filippazzo non accampa scuse:
«Chiaro che un giocatore come Cordaro è sempre meglio averlo in campo, perché imprevedibile e in grado di inventarsi in qualsiasi momento la giocata vincente, ma non abbiamo perso per la sua assenza. Chi lo ha sostituito ha fatto in pieno il proprio dovere».
Per il trainer gialloblù, comunque, la sconfitta ci può stare.
Grazie alla contemporanea sconfitta del Canicattì, continua a guidare la classifica.
«Sbaglia chi pensa che la Pro Favara è una squadra imbattibile – sottolinea ancora Filippazzo – siamo solo inseriti tra le prime tre – quattro squadre che lotteranno per la vittoria finale. Le sconfitte, spesso, ti aiutano a capire che le partite vanno giocate una dopo l’altra e che non c’è nulla di scontato».
D’altronde, proprio alla vigilia della stagione, gli addetti ai lavori avevano fatto intendere che questo torneo di Promozione è uno dei più difficili degli ultimi dieci anni.