Alcuni dirigenti nazionali della Federazione Italiana Gioco Calcio, provenienti da Roma, faranno un sopralluogo al “Nino Novara” per verificare se al campo sono state apportate le modifiche necessarie che erano state suggerite nel giugno dello scorso anno, quando alla società riberese è stato concesso un anno di proroga per sistemare tutta la struttura sportiva, secondo norme e regolamenti nazionali.
Sarà una presa visione ufficiale che significherà certamente il diniego di una eventuale richiesta di tornare a giocare in una struttura che non ha i requisiti. Quindi, niente più calcio di serie D a Ribera perchè né la società e né l’Amministrazione comunale hanno provveduto dal giugno scorso ad oggi a mettere mano allo stadio comunale che non aveva bisogno soltanto del manto verde, ma di allargare di un paio di metri il terreno di gioco dalle linee laterali.
Un’operazione impossibile sia sul corso Regina Margherita che sulla via Ganduscio, già via Campo Sportivo.
Senza parlare dei costi di un’eventuale operazione tecnica da portare avanti per un progetto di oltre un milione e mezzo di euro che nessuno ha.
In un solo anno Ribera entra ed esce dalla scena locale e dalla storia della serie D dove in campionato la squadra si è ben comportata, raggiungendo la salvezza anzitempo.
E non ci sono novità nemmeno sul fronte societario, nonostante un paio di riunioni promosse dall’amministrazione comunale per trovare una soluzione al problema finanziario che vede l’Asdp Ribera 1954 con alcuni debiti della passata stagione che hanno portato il presidente del sodalizio calcistico Ezio Ruvolo a consegnare squadra e società nelle mani dell’amministrazione civica e del comune.
Al momento, sportivamente si brancola nel buio e non si intravedono all’orizzonte soluzione che possano far pensare alla salvezza calcistica sia della squadra che della società.