L’Enna perde l’imbattibilità all’Esseneto. Decide Mansour. L’Akragas adesso può sognare la D.

Che pomeriggio ragazzi! Uno stadio Esseneto così pieno, con Tribuna coperta, Curva Sud e Settore ospiti, stracolmi all’inverosimile, e la Gradinata finalmente aperta con qualche altro centinaio di tifosi, è stato uno spettacolo, una gioia che non si provava da tempo. Un pomeriggio di festa, di sport, sancito dall’ordinato pubblico assiepato nel catino di via Petrarca e dai 22 in campo che hanno restituito pace al cuore di tutti i presenti. Niente scontri, niente cori di offesa, niente gesti di antisportività in campo, niente di niente di  negativo da segnalare. La domenica perfetta.

Prima del match, capitan Cipolla, premiato con due targhe, dai tifosi (consegnata da Lorenzo Savarino) e società per le 100 presenze in maglia biancazzurra.

In campo scendono i migliori 22 possibili, con l’Akragas che riconferma Barrera nel ruolo di terzino destro (Baio è rientrato da poco dall’infortunio e non poteva essere rischiato), con l’argentino che annulla completamente Arcidiacono che non è quasi mai pericoloso. Elezaj in porta e Cipolla, Neri e Vizzini completano la difesa biancazzurra. Novità a centrocampo con l’under Gulino che soffia il posto ad altri due papabili importanti come El Yakoubi e Bruno, affiancherà Garufo e Caccetta. In avanti i soliti Mansour, Semenzin e Pavisich.

L’Enna si presenta così: in porta Caruso, con la coppia Tosto – Zappalà ad arginare la offensive dei padroni di casa. I gialloverdi, utilizzano i propri under Campagna e Scaletta nei ruoli di esterno basso, così da sfruttare tutto il potenziale offensivo con gli affermati Arcidacono, Cocimano, Caronia a sostegno di Agudiak, con Strano e Sessa a caricarsi tutto l’onere a centrocampo.

A partire forte è l’Akragas che dopo soli 5′ minuti va in rete con Eddy Mansour, il quale aggancia benissimo un lancio del solito Garufo, supera Campagna in velocità, entra in area e con un diagonale preciso infila anche il portiere Caruso che abbozza l’uscita e che nulla può sul gol che porta in vantaggio i giganti.

Un gol pesantissimo, un gol che nell’economia di questa stagione potrebbe significare promozione in serie D. Ma non è finita. Passa un altro minuto e Pavisich innesca il connazionale Semenzin che lanciato a rete si ritrova a tu per tu con Caruso, ma stavolta l’estremo difensore ospite è più lesto e respinge in fallo laterale. All’11° Pavisich scalda il destro con un tiro dai 20 metri che termina di poco alto sopra la traversa.

L’Enna è stordito. Questo inizio di gara è da incubo. Al 24° ancora una combinazione sull’out di sinistra con uno scatenato Mansour che libera con un preciso assist Garufo in area di rigore avversaria. Il tiro del grottese è respinto in angolo da Caruso.

Al 37° ancora Akragas vicinissima al raddoppio, grazie a Semenzin che raccoglie un cross dal fondo di Garufo e colpisce di testa a due metri dalla linea di porta. Il pubblico quasi esulta per il gol che purtroppo non arriva perchè l’argentino spedisce alto sopra la traversa. E’ la più ghiotta occasione di questo primo tempo per l’Akragas per chiudere questa delicata sfida.

La ripresa è più compassata con l’Enna che parte forte, “trasferendosi” nella metacampo agrigentina ed alzando di molto il proprio baricentro. Al 3° ci prova Caronia su calcio di punizione. Il suo cross trova Agudiak che la sfiora senza impensierire Elezaj che va in comoda presa. Al 15° arriva la prima conclusione dell’Akragas con Garufo dopo uno scambio ancora con Mansour (tra i migliori in campo). Quattro minuti dopo, stop di petto di Pavisich che appoggia a Garufo il quale va ancora una volta alla conclusione, tiro al volo che termina di poco fuori.

Al 23° Pavisich rimane a terra infortunato dopo un contrasto nella propria area di rigore, l’Enna, in possesso di palla continua a giocare senza gettare la palla fuori e consentire la cure all’attaccante argentino e Garufo, già ammonito, d’istinto va a commettere fallo intenzionale su Campagna, infastidito dall’atteggiamento poco sportivo degli ospiti e viene nuovamente sanzionato dal direttore di gara, Antonio Spera di Barletta, che lo caccia anzitempo al rettangolo di gioco.

In sala stampa, Mansour e Cipolla spiegheranno in merito a questo episodio che le due squadre prima dell’inizio del match si erano messi d’accordo che in situazioni simili avrebbero continuato a giocare attendendo l’intervento dell’arbitro. Ecco quindi che c’è poco da gridare allo scandalo. Semplicemente Garufo preso dalla foga agonistica commette un ingenuità che porterà la sua squadra a giocare in 10 contro 11 per i restanti 27 minuti (compreso il recupero).

L’Enna crede che da questo episodio possa nascere una svolta a proprio vantaggio, ma non sarà così, perchè se è vero che i gialloverdi sono, anzi, erano, l’unica squadra imbattuta del torneo, è anche vero che l’Akragas, con i suoi 8 gol subiti, è la miglior difesa d’Italia, e lo dimostra in ogni situazione di gioco. Infatti ad ogni iniziativa dei gialloverdi corrisponde un’adeguata fase difensiva, peraltro senza affanni e con una serenità davvero snervante per gli avanti ospiti che non riescono a trovare uno spiraglio per andare al tiro. Al 31° Akragas ancora vicino al gol con il superbo diagonale di Semenzin in area di rigore ennese, proprio sotto la Curva Sud, il cui sinistro ad incrociare però lambisce il palo alla sinistra di Caruso ed esalta ancora una volta gli ultras.

Al 35° il tecnico di casa, Terranova, ridisegna l’assetto tattico dei giganti mettendo dentro Baio e Brunetti al posto di Gulino e Mansour. Con questa mossa l’allenatore akragantino mette la parola fine alle velleità dei gialloverdi. Unico brivido, al 36° con la clamorosa svirgolata di Elezaj in uscita che per poco non mette Carioto nelle condizioni di calciare a rete. Per fortuna sua e dei 4000 dell’Esseneto la palla termina fuori. Da segnalare al 46° il secondo giallo all’indirizzo di Zappalà, si ripristina così la parità numerica, tra l’ovazione del pubblico di fede agrigentina. Dopo 5 minuti di recupero il sig. Spera sancisce la fine delle ostilità consegnando di fatto i tre punti all’Akragas che può iniziare la festa, i giganti compiono un grande passo in avanti verso la promozione in Serie D.

L’Enna deve recitare il mea culpa per essere scesa all’Esseneto con un pò di presunzione (per stessa ammissione di mister Strano in sala stampa a fine gara). I gialloverdi scesi in campo con il consueto modulo super offensivo, 4-2-3-1, ha commesso un unico errore questo pomeriggio allo stadio Esseneto di Agrigento, sottovalutare i giganti.

AKRAGAS. Elezaj; Barrera, Cipolla (K); Neri, Vizzini; Caccetta, Gulino (80° Baio), Garufo; Semenzin (86° Vitelli), Pavisich (71° Dalloro), Mansour (80° Brunetti). All. Terranova (Sansone, Noto A., Lo Cascio, Bruno, El Yakoubi).

ENNA. Caruso; Campagna, Zappalà, Tosto (K), Scaletta; Strano (65° Alfieri), Sessa; Arcidiacono (76° Carioto), Cocimano, Caronia (65° Prestia); Agudiak. All. Strano (Di Carlo, De Giovanni, Federico, Bonanno, Guzzardi, Rallo).

Arbitro. Antonio Spera di Barletta; Assistito da Andrea Calanni di Barcellona P.d.G. e Nicola Conticello di Catania.

Rete. 5° Mansour (A).

Espulsi. 68° Garufo (A); 91° Zappalà (E).

Ammoniti. 20° Garufo (A); 20° Zappalà (E); 78° Campagna (E); 95° Sessa (E).

Angoli. 1-4 per l’Enna