L'argentino Ariel Ojeda in azione
L’argentino Ariel Ojeda in azione

Alla fine ha ragione chi vince, ma in una analisi attenta della partita giocata al Totò Russo tra Aragona e Canicattì a fare la differenza sono state le due ingenuità dei ragazzi di Spataro, e l’esperienza e soprattutto l’estro di Giovanni Di Somma che ha indovinato quel calcio di punizione che ha raddrizzato una partita che il Canicattì non meritava di vincere. L’Aragona per il resto, tolte le ingenuità, che purtroppo hanno costato la sconfitta, ha poco da rimproverarsi per l’impegno e anche per come aveva saputo mettere sotto in ogni parte del campo la corazzata Canicattì nel primo tempo. Buona la reazione nella ripresa del Canicattì, con Di Somma che ha dato l’anima, forse per salvare la panchina, non si sa perchè in bilico, del suo amico Alberto Licata, visti i propositi di licenziamento del vulcanico e alla fine felice ( non si sa di che cosa, se non per la vittoria ). Al 31’ Ojeda con una staffilata dal limite infilava Roccaro. Al 63’ Di Somma coglieva, su una punizione, evitabile, l’incrocio dei pali per l’ 1-1. Al 85’ su calcio d’angolo, provocato ingenuamente da Faija, il difensore Di Bella, indisturbato, realizzava la rete del successo canicattinese. Una vera e propria beffa per i ragazzi di Spataro che pur giocando una buona partita hanno ceduto l’intera posta in palio.

Aragona: Lo Bianco, Craparo, Di Lorenzo, Rizzo, Volpini, Faija, Di Maggio, Micalizzi, Piazza, Ojeda(65’ Buscaglia), Tarantino (76’ Marrella). All. Spataro.

Canicattì: Roccaro, Munda (59’ Loggia), Comsa, Firingeli, Di Bella, Bonfatto, Zerbo, Cambiano, Cimino (90’ Contello), Di Somma, Avarello ( 86’ Lo Sardo). All. Licata.

Arbitro: Occhipinti di Ragusa.

Reti: 31’ Ojeda, 63’ Di Somma, 85’ Di Bella.