Prende il via, la rubrica “Fuori Giuoco”, curata dal nostro amico e collega,  Pietro Ciccarelli (nella foto), che di volta in volta, si soffermerà su temi calcistici interessanti. Iniziamo con un approfondimento che siamo convinti, verrà molto apprezzato dai nostri lettori. Buona visione.

 

Non sempre le ciambelle riescono col buco, meglio le ciambelle sempre il “buco” ce l’hanno, alcune squadre di calcio non sempre. “Buco” si può intendere in mille modi, non quello che noi tutti maliziosi pensiamo, ma quello che in gergo calcistico si può intendere, fallire una stagione. Attenzione, parlavamo di “buco”, e per ritornare al malizioso, è quello che si trova attorno al “buco” sia delle donne che degl’uomini. Prendersela con la mala sorte, gli arbitri, la Federazione, chi non ti vuol bene e porta malaugurio (la famosa Patente di Luigi Pirandello) e altri appigli e giustificazioni non danno l’esatto specchio di quello che può definirsi una stagione fallimentare. I “mea culpa” non sono facili da ammettere e, siccome tutti siamo intenditori di calcio, meno i giornalisti, gli arbitri, i dirigenti federali e i tifosi; di contro gli unici a capirne di calcio sono i presidenti di società, i direttori sportivi, gli allenatori, i preparatori atletici, i fisioterapisti e i magazzinieri e gli addetti stampa (quelli sono una categoria di giornalisti a e di parte) siamo rimasti in tre, tre giganti e tre somari e io mammate e tu. Non è un scandalo che un allenatore con licenza di Prima categoria (qualifica conseguita a Coverciano) venga esonerato alla guida di una squadra d’Eccellenza. Vi è un precedente famoso dei primi anni Settanta, giusto per ricordare come dice un mio vecchio amico, “U palluni è curnutu”. Il grande e buon Cestmir, detto Cesto, Vycpalek fu esonerato dal Mazara, nell’equivalente campionato che allora si chiamava Promozione. Solo pochi mesi e Vycpalek fu chiamato dalla Juventus per sostituire Armando Picchi morto di tumore. Avete letto bene proprio la Vecchia Signora, e Cesto Vycpalek vinse per due anni consecutivi lo scudetto. Dunque, a “pensarcibene” chissà che qualche allenatore non vinca un torneo di prestigio. Appunto: u palluni è curnutu. Alla prossima…