Sono trascorsi poco meno di due mesi da quel caldissimo pomeriggio di giugno, da quel suono della sirena al 40esimo minuto che ha fatto scoppiare la festa in casa Fortitudo con la promozione in Divisione nazionale A. Sugli spalti c’era uno striscione: “Mossi meglio di Messi”. I tifosi erano in delirio. Tra i fautori di quella gioia c’era anche il giocatore “incoronato” migliore anche del pallone d’oro del Barcellona. Paolo Emilio Mossi, 36 anni, è stato il primo del “vecchio” roster ad essere riconfermato dal coach Franco Ciani e dal ds Cristian Mayer tra le fila della Fortitudo Moncada Agrigento. E a poco meno di due mesi da quel giorno memorabile, ricorda la stagione “della svolta”, caratterizzata da una quasi noiosa sfilza di vittorie interminabili e da una rinascita della passione nel popolo sportivo agrigentino.
“Non posso che avere bei ricordi: stagione dominata dall’inizio alla fine, vittoria in Coppa Italia, Campionato vinto dopo una serie ‘tirata’ con Reggio Calabria. Penso però – dice Mossi – che la soddisfazione maggiore sia stata quella di riempire nuovamente il palazzetto a suon di risultati dopo la stagione della retrocessione; e questo non era semplice”.
“Gran parte del merito – continua Paolo – va sicuramente al coach che è riuscito a mettere insieme persone anche con personalità difficili da gestire e farle ‘convivere’ per un risultato finale che ha riportato entusiasmo a tutto l’ambiente. Sono certo che ci aspetteràuna stagione difficilissima, che io personalmente intendo affrontare con lo stesso entusiasmo e impegno della passata, per poter regalare alla società, ai tifosi e a noi stessi delle belle soddisfazioni”.
Quando gli chiediamo un pensiero sulla prossima stagione, ormai al nastro di partenza, Paolo Mossi non ci pensa su più di un secondo: “Voglio rivolgermi ai tifosi, ai quali chiedo di sostenerci numerosi fin dall’inizio, per ripartire subito dal punto da dove ci eravamo lasciati; e cioè dalle vittorie”.