Akragas dai due volti. Vittoria e nuovo primato, ma è stata una sofferenza.

Akragas dai due volti. Vittoria doveva essere, contro la terz’ultima della classe, e vittoria è stata. Ma nessuno si illuda perchè i 3 punti sono arrivati solamente al 99° e su calcio di rigore, per un fallo su Vitelli, quasi identico, almeno dal punto di vista tecnico a quello che i giganti hanno subito appena 7 giorni fa in quel di Castellammare che costarono i 3 punti e la testa della classifica ai biancazzurri. Primato peraltro riconquistato, sempre in condominio con l’Enna che è stato fermato sullo 0-0 dal Casteldaccia.

Un primo tempo di chiara marca gelese. Gli ospiti hanno tirato diverse volte nella porta agrigentina, subito al 3° con Di Dio, poi al 16° con Abate e poi al 23° con Tomaino e quindi al 31° con uno spettacolare colpo di tacco di Abate su cross di Stefano Piazza ed al 32° ancora con Tomaino che tira dai 25 metri dopo un fallo non fischiato agli ospiti nei pressi del centrocampo. Fin qui il Gela che ha destato un ottima impressione ai tifosi giunti sugli spalti del catino di via Petrarca, e che avrebbe meritato anche di passare in vantaggio se anche un pò di fortuna non avesse detto di no in occasione di qualche conclusione terminata di poco fuori. Non possiamo però non sottolineare la pessima direzione di gara del signor Alessio Marino di Acireale, il quale al decimo secondo, cioè subito dopo il fischio d’inizio ammoniva al primissimo fallo, Garufo, di fatto indirizzando la partita in una certa direzione. Direzione che proseguiva con ulteriori decisioni che continuamente hanno spazientito il correttissimo pubblico agrigentino che si è sentito irretito dal direttore di gara apparso alquanto acerbo e poco equo. Basti pensare, ad esempio che ha ammonito il portiere ospite Di Martino per perdita di tempo, solamente al 95° dopo che l’estremo difensore ospite era stato redarguito verbalmente quasi ad ogni rinvio.

Il primo vero tiro in porta dell’Akragas arriva solamente al 60° grazie al difensore Neri sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Caccetta, che però colpisce troppo debole e centrale, facile per Di Martino bloccare. Al 68° ci prova Garufo su punizione. Anche in questo caso tiro debole e facile per Di Martino, tra le urla di frustrazione dei tifosi biancazzurri che adesso imprecano praticamente ad ogni azione. Al 75° Akragas in dieci. Ancora l’arbitro protagonista che ravvisa una simulazione in area di rigore ospite del difensore biancazzurro Barrera, che essendo già stato ammonito subisce il secondo giallo e deve lasciare anzitempo il terreno di gioco. Lo scoramento travolge i tifosi del Gigante.  Tra il 76° ed il 79° Vitelli e Semenzin, dopo alcuni scambi vanno alla conclusione, ma sciupano dopo due buone azioni. Potrebbe essere il preludio al gol che però non arriva dopo una superba azione di Neri che serve Semenzin con un lancio millimetrico che lo mette da solo davanti a Di Martino a pochi metri dalla porta e che l’attaccante agrigentino incredibilmente sciupa clamorosamente calciando centralmente tra le braccia del portiere avversario che ringrazia per il macroscopico errore. Allo scadere l’Akragas tenta l’assalto disperato alla porta avversaria, collezionando una serie di angoli che a loro volta vengono respinti in nuovi corner. Nell’ultimo assalto Vitelli viene servito in area da Vizzini ed appena sta per proteggere la sfera viene anticipato fallosamente da Di Dio che lo stende. Per Alessio Marino di Acireale non ci sono dubbi ed indica il dischetto tra le proteste esagerate dei giocatori del Gela che ormai, correva il 97°, avevano assaporato la conquista di un punto. Dopo 3 minuti di parapiglia finalmente Garufo può poggiare la palla sul dischetto e di destro infila centralmente Di Martino.

Un gol che vale una stagione, un gol che vale 3 punti e che vale nuovamente il primo posto in classifica. Ma non c’è molto da gioire, perchè la squadra allenata da Terranova continua a faticare. Il primo tempo è stato emblematico di come una squadra che vuole vincere il campionato non ha calciato mai in porta subendo per 45 minuti la terz’ultima di categoria. Al netto delle pesanti assenze, Baio, Cipolla, Lo Cascio ed Elezaj, comunque i tifosi si attendevano una vittoria netta per dare una risposta alle critiche degli ultimi tempi.

Ed è lo stesso tecnico Nicola Terranova in sala stampa ad ammettere che: “Nel primo tempo siamo stati palesemente in difficoltà, a volte anche in balia dell’avversario. Non siamo riusciti mai a recuperare il possesso e a ripartire soffrendo il palleggio dei nostri avversari. Nel secondo tempo la mia squadra ha giocato meglio meritando ampiamente la vittoria.”

Adesso le ultime 4 gare, 2 in casa e 2 in trasferta. Due facili (Cus Palermo e Resuttana) e due difficili (Enna e Misilmeri). Al campo l’ardua sentenza.

IL TABELLINO

AKRAGAS. Sansone; Barrera, Neri, Noto (56° Dalloro), Vizzini; Caccetta, Mansour, Garufo; Bruno (56° Gulino), Pavisich (66° Vitelli), Semenzin. All. Terranova (Avignone, Mannina, Brunetti, Bonanno, Briones, El Yakoubi).

GELA. Di Martino; Giuffrida, Longo (80° Cannia), Di Dio, Toledo; Rechichi, Pereira, Tomaino; D’Amico, Abate, Piazza (81° Valenti). All. Pensabene (Cannizzo, Wally, Messina, Turrisi, Buscetta, Panassidi, Pardo).

Arbitro. Alessio Marino di Acireale; Pietro Fardella di Palermo e Manuele Finozzhiaro di Acireale.

Reti. 99° Garufo rig. (A).

Espulsi. 75° Barrera (A) per doppia ammonizione; 71° Mannina (A) dalla panchina.

Ammoniti. 1° Garufo (A); 27° Giuffrida (G); 46° Barrera (A); nel 2° tempo. 14° Pereira (G); 16° D’Amico (G); 25° All. Terranova (A); 27° Toledo (G); 47° Dalloro (A); 50° Di Martino (G); 53° Toledo (G) seconda ammonizione ma non espulso forse per una svista dell’arbitro a gara praticamente scaduta nel corso delle proteste per il penalty concesso. Non si escludono altri gialli comminati ai giocatori da noi non visti a causa della confusione generata dalle proteste dei giocatori.

Angoli. 4-9 per il Gela.