Akragas, i numeri ci sono! Le statistiche proiettano i giganti verso la promozione in Serie D

Si dice che i numeri sono tutto nel mondo del lavoro. Che qualsiasi realtà imprenditoriale si organizza e pone le basi del proprio successo analizzando i numeri. I numeri sono molto indicativi, non tradiscono, ma soprattutto ti danno le indicazioni necessarie per comprendere la bontà della direzione intrapresa.

Partendo da questa superficiale premessa viene facile pensare che da queste prime 22 giornate di campionato di Eccellenza e dalle gare di Coppa Italia, i numeri dell’Akragas, della gestione Deni (Presidente), Russello (Direttore Sportivo), Terranova (Allenatore), a cui ovviamente si devono aggiungere le decine di uomini e donne tra dirigenti, staff medico, tecnico e di collaboratori vari, sono numeri che lasciano ben sperare per il raggiungimento degli obiettivi stagionali prefissati ad inizio anno.

L’Akragas rinata nell’estate del 2018, dopo l’ingloriosa retrocessione della stagione 2017-2018 ed il conseguente fallimento societario, anela a ritornare in categorie consone al proprio blasone. La storia recente, però, ci ha insegnato che la piazza agrigentina è un pò ambigua sotto il punto di vista della continuità. Prendiamo ad esempio l’ultima storica promozione in Serie C (Lega Pro). Prima impazzisce letteralmente a promozione acquisita, basti ricordare il bagno di folla in Piazza Stazione al rientro dei Giganti di Rigoli e dei vari Chiavaro, Meloni, Bonaffini, Catania, Baiocco, Savanarola, Tiscione, giusto per solleticare la memoria dei tifosi, e poi pian pianino, una volta iniziato il torneo così tanto ambito e sognato, giornata dopo giornata, con il passare dei risultati forse per alcuni poco incoraggianti, inizia a disertare le competizioni ed in alcuni casi completamente abbandonando lo stadio salvo poi iniziare un’opera di eccessiva critica su tutto e tutti, dai  presidenti, ai tecnici a chiunque si frappone tra il suo pensiero e la squadra del cuore. Insomma, non proprio un atteggiamento che possa favorire una presenza continua dell’Akragas nel calcio professionistico. Una sorta di masochismo sportivo che non supporta adeguatamente la squadra che ad oggi, rileggendo la storia, ha trascorso più tempo nei dilettanti che nei professionisti. Un motivo ci sarà pure !

Ma comunque, ritorniamo all’attuale competizione ed alla formazione ben allenata da Nicolò Terranova, tecnico serio e preparato, che sin dal suo arrivo, in corsa, a metà dello scorso anno, fece subito intravedere cose buone. Per fortuna dei tifosi dell’Akragas la società ha dimostrato anch’essa grande serietà ed ha compreso le capacità di quest’uomo lasciandolo alla guida dei giganti, migliorando la rosa della passata stagione, consentendogli di lavorare con uomini di grande spessore umano e tecnico che ad oggi stanno mantenendo le aspettative se non addirittura dimostrando anche qualcosa di più.

L’Akragas dei capitani Cipolla, Caccetta e Garufo, dopo 22 giornate di campionato è seconda in classifica con 2 lunghezze di svantaggio sull’Enna, ma 4 di vantaggio sulla terza, il Pro Favara e ben 11 sull’altra candidata alla vittoria finale, ovvero, il Don Carlo Misilmeri, che però ha deluso oltre misura non dimostrandosi mai decisiva soprattutto negli scontri diretti con Akragas, Enna e Pro Favara. Proprio quest’ultima godeva dei favori dei pronostici avendo allestito una rosa davvero di prim’ordine ma ad oggi è stata sorprendente solamente in negativo collezionando tra gli altri 8 pareggi e 3 sconfitte. A nulla valgono le eclatanti vittorie per 11-1 ed 8-0 contro Parmonval e Cus Palermo.

Discorso a parte per la seconda parte di stagione dell’Akragas che ha dovuto subire 2 volte l’onta delle sconfitte di Enna e Marineo che sono stati il campanellino d’allarme di una situazione che iniziava a peggiorare dal punto di vista tecnico ed atletico.

Nonostante tutto, i numeri dei giganti biancazzurri rimangono ugualmente importanti. Domina su tutti un +39 nella Differenza Reti, che altro non è che la differenza tra i gol realizzati, 46 e quelli subiti, 7 che la relegano ai primi posti nella speciale classifica nazionale tra le compagini che hanno subito meno gol in campionato dalla Serie A all’Eccellenza.

La Media Gol Fatti non è male. Con un valore di 2,09 che equivale a poco più di 2 gol a partita. Ad oggi tutte le volte che i biancazzurri sono scesi in campo si sono viste sempre delle reti, mai una gara è terminata sul punteggio di 0-0.

Il portiere Elezaj, ha un record di imbattibilità di oltre 500 minuti (conteggio che inizia a partire dal 73° minuto di Enna, rete che ha sancito la prima sconfitta di questa stagione ed il gol subito in apertura contro il Casteldaccia, ed i minuti di recupero). La Media Gol Subiti è solamente di 0,31 a partita. In pratica la fase difensiva dell’Akragas è una sorta di muro per gli avversari che quelle poche volte che sono andate segno hanno davvero faticato.

Con 16 vittorie in 22 gare, l’Akragas unitamente alla capolista Enna è la squadra che ha vinto di più. Sostanzialmente nella differenza con i gialloverdi pesano le due sconfitte rimediate proprio con gli ennesi (una gara dominata per lunghi tratti e persa in una delle rare offensive di Strano & c.) ed ultimamente in quel di Marineo, contro l’Oratorio San Ciro e Giorgio sempre per 1 rete a 0.

Allo stato attuale nulla è perso, ma serve vincere da qui alla fine tutte le gare senza bisogno di guardare alle altre. Infatti potendo contare sull’apporto del proprio pubblico nel big match con l’Enna che si svolgerà il 2 aprile, alla terz’ultima di campionato, i biancazzurri potrebbero effettuare il controsorpasso rimettendo nelle proprie mani il destino della promozione in serie D.

Questo è quanto si auspicano i tifosi dell’Akragas che sono chiamati però a supportare maggiormente la squadra perchè non è possibile che una città come Agrigento debba contare solamente sull’apporto di 700 tifosi abituali. E gli altri dove sono? Forse verranno solo e se la squadra tornerà ad essere prima, per festeggiare la promozione di una squadra ed una società che per ora si limitano a criticare sui social o in quelle rare apparizioni all’Esseneto dove peraltro “disturbano” e non poco i tifosi che invece soffrono ogni santa domenica per i propri giocatori, in casa e fuori, nella vittoria e nella sconfitta, che mal digeriscono le offese ed i commenti negativi.