Potrebbe sembrare il titolo di un libro o di un film d’avventura.
E’ semplicemente l’interrogativo che attanaglia i tifosi dell’Akragas dopo che la propria squadra del cuore per la terza volta di fila si lascia sfilare i 3 punti (l’intero bottino casalingo). Stavolta è la capolista Casertana che riesce nel poi mica tanto difficile compito di raddoppiare, in un solo match, il computo delle reti subite dai biancazzurri nelle due precedenti occasioni con Andria e Juve Stabia (entrambe terminate per 0-2). I falchetti, infatti, imponendosi per 4-0 evidenziano le lacune degli uomini di Nicola Legrottaglie, che da par suo si assume tutte le responsabilità di questa ennesima defaillance interna.
E’ vero, è lui a dirigere Sergio Almiron nella posizione di centrale difensivo, un pò come fa Mascherano nel Barcellona, un intuizione non malvagia se non fosse però, che ormai l’argentino con passaporto italiano non è Mascherano, così come l’Akragas non è il Barcellona. Ed ecco allora che quel galantuomo del buon Sergio obbedisce all’amico tecnico rischiando anche la brutta figura, che arriva puntualmente al minuto 18, quando si vede saltare da quel furetto di De Angelis che gli scappa proprio a ridosso dell’area di rigore e serve un assist al bacio per Agyei che così dà il via alla terza debacle consecutiva dei Giganti all’Esseneto.
Dicevamo, che, probabilmente fa bene Legrottaglie ad addossarsi tutte le colpe, però è anche vero che se l’ex juventino non ha mai schierato per due partite di fila la stessa formazione un motivo ci deve pur essere. I continui infortuni dei suoi giocatori, che sembrano alternarsi pur di non lasciar mai libero il posto in infermeria e qualche squalifica di troppo certamente non sono il miglior viatico per affrontare un campionato duro come quello che si sta dimostrando questa Lega Pro. E’ vero anche che finora non mi pare di aver visto squadroni in grado di ammazzare partite o campionati. Anzi, se analizziamo anche quest’ultima gara, scopriremo che i gol della Casertana oltre che per bravura dei nostri avversari, nascono quasi sempre da errori dei nostri giocatori. Passaggi sbagliati, disimpegni errati, posizioni non rispettate, contrasti persi, ritardi sulle prime palle, ecc.
Ritrovarsi sempre con gli uomini contati non ti permette di lavorare bene. Quando non hai scelte, alternative, che devi provare, cosa vuoi sperimentare? Contro la Casertana addirittura per completare la distinta ha dovuto aggiungere ben 5 ragazzi della formazione Berretti. Per il resto nessun difensore e nessun centrocampista di ricambio tra i “grandi” si è potuto accomodare in panchina tanto da consentirgli qualche nuova soluzione tattica o tecnica.
Certamente con i se e con i ma non si vincono le partite, bisognerebbe trovarsi al suo posto per capire. A volte però le risposte non si trovano subito, ed ecco che allora subentrano i limiti, le paure, le difficoltà di non riuscire a comprendere cosa accade. L’interrogativo che certamente più degli altri martella nella testa degli addetti ai lavori è:”ma perchè questa differenza di prestazioni e risultati tra le gare disputate in casa e quelle in trasferta?”.
Perchè fuori casa giochiamo molto meglio ed otteniamo risultati lusinghieri? Addirittura siamo i primi in classifica (anzi lo eravamo, la Casertana ci ha tolto il primato) nelle gare in trasferta mentre in casa (che dovrebbe essere il nostro fortino, per rimediare i punti che servono per salvarsi) ultimamente facciamo solo magre figure. Così si rischia pure di perdere il contatto con il pubblico che si stanca di pagare un biglietto (che tra l’altro ad alcuni pare pure caro) per assistere alla puntuale sconfitta della propria amata.
Alcune risposte trovano giustificazione nelle problematiche di cui parlavamo prima legate al dato numerico della rosa. Un altro potrebbe invece essere legato alla qualità della stessa. Ad inizio stagione sapendo di doversi recare spesso a Trapani per giocare le gare interne si è pensato di costruire una rosa che avesse gente esperta di categoria per sopperire alla lontananza del proprio pubblico e del suo sostegno. Ma è proprio da questa gente esperta che non sta arrivando il contributo atteso (alcuni frenati da problemi fisici).
Paradossalmente, finora l’Akragas, ha giocato bene soltanto lontano dal proprio stadio. Le uniche due partite giocate vinte in casa sono quelle disputate al “Provinciale” di Trapani, contro Catanzaro e Monopoli.
Tatticamente si potrebbe pensare, che magari, quando giochi in casa, la presenza di un centravanti con caratteristiche alla Luca Toni per intenderci, potrebbe aiutare la squadra a fare breccia nelle difese avversarie per andare prima possibile in rete, per poi, finalmente mettere in pratica il gioco che meglio questa squadra sa interpretare, il contropiede.
Volendo ragionare, infatti, il comune denominatore di queste 3 sconfitte consecutive dei Giganti nel proprio stadio è proprio questo: non essere riusciti ad andare in gol per prima rispetto agli avversari e contestualmente essere stati, per così dire, “distratti” quando gli ospiti andavano a capitalizzare i loro sforzi.
Forse è venuta meno la figura del trascinatore, l’uomo d’ordine, quello capace di saper prendere per mano la squadra al momento in cui c’è da impostare il gioco (quest’uomo nella mente della società era certamente Almiron) e consentire al resto della squadra di svolgere al meglio il proprio compito.
Ma certamente ci sono anche tante opzioni positive, non c’è nulla da buttare, bisogna solo integrare la rosa con 2/3 interventi, uno per reparto, difensore centrale, centrocampista e centravanti. Questo potrebbe consentire al tecnico, ad esempio, di riportare Capitan Ciro Capuano nel suo ruolo originale, quello di terzino sinistro. Lo abbiamo visto qualche volta in partita salire palla al piede verso la metàcampo avversaria e a tutti gli osservatori è sembrato devastante. Capuano che nonostante l’età in serie A o in B farebbe la sua buonissima figura, qui in Lega Pro è uno che sa fare la differenza. Perchè allora privarsi di questa possibilità per spezzare l’equilibrio della partita?
Poi c’è un ragazzo che a molti è parso “buono”, cioè Juan Mauri, poco utilizzato finora e troppo presto fatto riaccomodare in panchina nella gara con la Casertana, forse poteva dare di più. Anche in questo caso, atteso che i giocatori dai piedi buoni andrebbero sempre schierati, penso che gli si potrebbe concedere di giocare con più continuità, non mi è sembrato inferiore ai compagni di reparto. Anzi!
In conclusione un appello a tutti i tifosi. Vero è che abbiamo subito 3 sconfitte consecutive in casa che possono anche bruciare però non c’è da sottovalutare che il campionato dei biancazzurri sta andando ben oltre le più rosee aspettative di inizio stagione, se pensiamo alla rivoluzione tecnica vissuta in estate.
Non fa bene a nessuno la critica fine a se stessa.
Non ci stanchiamo invece mai di incoraggiare i nostri ragazzi, ne hanno bisogno, sopratutto adesso. Forza Akragas !!!