Molto più di un indizio contro le scelte tecniche di questa società. A Luglio, durante quei famosi tiri e molla, Feola non Feola, Laneri non Laneri, giocatori confermati non confermati, ebbi a dire:”speriamo che questa dirigenza non faccia l’errore che fece un anno prima il Savoia che dopo aver stravinto il torneo di serie D, proprio a nostre spese, distrusse quel bellissimo giocattolo con il risultato che dopo una sola stagione nei professionisti immediatamente mestamente retrocedettero”. Invece, nonostante le rassicurazioni iniziali del direttore Peppino Tirri, tutto è stato stravolto, anzi hanno pure pescato da quel Savoia retrocesso, ben 3 calciatori, Sabatino (poi passato a gennaio 2015 all’Arezzo), Leonetti e Di Piazza. Per non parlare dei 3 importantissimi uomini di esperienza, Capuano, Almiron e Madonia, di questi solo il primo ha finora meritato veramente di valere questa o anche superiori categorie. I due rimanenti si sono dimostrate scommesse perse, purtroppo per tutti, l’argentino addirittura a causa dei continui infortuni ha dovuto appendere la classiche scarpette al chiodo, terminando di fatto qui ad Agrigento la sua lunghissima carriera da calciatore professionista.
Un pò prima della gara di Matera, in un altra conferenza stampa ebbi anche a dire, quando ancora il mercato era aperto che forse 6 difensori erano pochini se si considerava che non si potevano tesserare più di 24 elementi ed in rosa vi erano già ben 8 attaccanti, quindi forse sarebbe stato opportuno, che da questo punto di vista, la società si fosse mossa al fine di operare una più equa distribuzione nel dato numerico dei calciatori per ruolo da consegnare al tecnico. Del resto se decidi di giocare con un modulo 4-3-3 o peggio ancora col 3-5-2 come ad inizio stagione, e dovendo prevedere che nell’arco di una stagione ci sono quasi sempre infortuni e squalifiche, ti devi premunire costruendo una rosa che abbia almeno 8 difensori, due giocatori per ogni ruolo. La ragione avrebbe dettato: 3 portieri, 8 difensori, 6 centrocampisti e 6 attaccanti, con la possibilità di aggiungere un ultimo uomo, il 24° nel ruolo che più preferisci o dove ritieni di avere carenze. E così non è stato. In più consideriamo che anche la dea bendata si è accanita proprio su quel reparto decimandolo definitivamente tanto che oggi, con la defaillance anche di Daniele Marino, oltre alle assenze di lungo tempo di Scrugli e Thiago, dovendosi affidare all’inesperienza di Lovric, sostituito ad inizio ripresa (per evidenti difficoltà), si è ritrovata ad affrontare una squadra (il Melfi, composta da tanti giovanotti dai 20 ai 23 anni che al cospetto dei nostri sembravano il Barcellona), con soli 2 difensori di ruolo coprendo i posti liberi con altrettanti centrocampisti, Salandria e Vicente, che hanno dovuto svolgere mansioni a cui evidentemente non sono abituati, con altrettanti disastrosi risultati.
Potremmo continuare col dire che la squadra non mostra il benchè minimo segnale di gioco offensivo, nessuna trama avvolgente da tramutare in rete, che i nostri 8 attaccanti sono tutti punte spuntate, però sono certo che se a qualunque tecnico venissero a mancare gli uomini in maniera così sistematica come sta avvenendo proprio a Legrottaglie nell’Akragas di oggi ci sarebbe poco da fare, poco da preparare. Forse un allenatore più navigato e propenso alla fase offensiva avrebbe consentito a questa squadra di realizzare due/tre reti in più ma i problemi sarebbero comunque gli stessi, quello di un organico ridotto a causa di infortuni, forse dovuti più ad un problema di gestione della struttura atletica dei singoli calciatori, ma sopratutto da troppe espulsioni e conseguenti squalifiche. Quando sai che puoi contare solo su pochi uomini non ti puoi permettere il lusso di perderne nessuno, specie per queste ultime motivazioni. Tutti debbono capire che si è qui per un obiettivo comune. La debolezza caratteriale di alcuni uomini in seno a questa rosa di calciatori ha fatto il resto, aspetto sottolineato anche da Legrottaglie nella conferenza stampa post partita. Anche questo potrebbe essere uno dei motivi di questa crisi che dopo 6 sconfitte casalinghe consecutive non può avere più attenuanti di sorta.
Chi si deve prendere le sue responsabilità se le prenda pure e faccia anche in fretta, affinchè si ponga presto rimedio ad una situazione che non vorremmo nessuno possa tramutarsi in una disfatta stile Savoia, sarebbe da sciocchi, ci perderemmo tutti.
Un altra cosa fondamentale c’è da dire, per chi avrà il tempo di leggersi questo articolo dai dirigenti o di chi sta loro vicino. E’ necessario ricreare l’entusiasmo. L’entusiasmo si è notevolmente affievolito per non dire che è quasi del tutto sparito. Inutile girarci attorno, la piazza era legate a doppio filo ai Giganti che hanno “sudato” questa Lega Pro ed hanno bisogno di “stimoli” perchè ricordo a tutti che stiamo parlando di sport, di calcio, di passione e quest’ultima non la si acquista al supermercato, o gliela sai trasmettere o non scocca. Meditate.